Il territorio

I Boschi di Carrega

Poco distante dal paese, circa 2 km ad ovest, si stende il Parco Regionale dei Boschi di Carrega, nucleo centrale della tenuta di caccia ducale, all’interno del quale furono costruite due ville, il Casino dei Boschi e il Ferlaro, residenze estive di Maria Luigia d’Austria e di figli. Il parco presenta  un’ampia estensione e varietà di ambienti e di fauna, tra cui spiccano, numerosi, caprioli, tassi, ricci e scoiattoli.

I calanchi di Maiatico

Di grande interesse paesaggistico sono i Calanchi di Maiatico, rilievi situati nella zona meridionale del parco e costituiti da sedimenti argillosi di origine marina. Le spettacolari incisioni vallive e gli enormi ventagli di crete grigie risalgono a cinque milioni di anni fa, quando la pianura era occupata da una profonda insenatura di mare che si spingeva fino a Torino. A quel tempo l’Appennino emiliano si presentava come una serie di colline non più alte di 1000 metri chiazzate da laghetti fangosi, nei quali si raccoglievano le acque provenienti dai displuvi emergenti. L’area tra il Taro e il Baganza nel periodo del Pliocene era ricoperta da una spessa coltre di fanghi marini ad una profondità che raggiungeva e a volte superava i cento metri. Il mare del golfo padano era ricchissimo di vita e ciò è testimoniato dall’abbondanza di resti fossili come quelli ancora visibili a  Maiatico.

Il Casinò dei Boschi

Fu edificato dalla duchessa Maria Amalia di Borbone; fu successivamente ampliato dall’architetto di corte di Maria Luigia, Paolo Gazzola, per farne una dimora di villeggiatura. Ora di proprietà della famiglia Carrega, presenta ancora le caratteristiche di un tempo: un corpo centrale a tre piani di base rettangolare, facciata recante lo stemma ducale e protiro a tre fornici con terrazzo sovrastante . Un edificio adibito originariamente a teatrino si erge sul retro al centro della prolunga, la lunga ala di servizio ad un piano, porticata con colonne. Il parco, il primo ad essere istituito nella regione Emilia Romagna, si estende per circa 1260 ettari tra i Comuni di Sala Baganza, Collecchio e Fornovo. E’ situato sui terrazzi fluviali tra il fiume Taro e il torrente Baganza, a poca distanza dal Parco fluviale del Taro e dalla riserva naturale orientata del Monte Prinzera. Il paesaggio è dominato da una piacevole e suggestiva alternanza di boschi, prati all’inglese e valli solcate da ruscelli che alimentano diversi specchi d’acqua. Con Maria Luigia furono inoltre piantati vigneti e introdotti il castagno e il faggio.

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San Vitale in Baganza

Nel piccolo centro a struttura medioevale a soli 5 km dal capoluogo lungo il torrente Baganza si trova il Castello quattrocentesco di cui restano solo la parte inferiore del mastio e tracce dell’edificio di destra, che presenta ancora alcune merlature. Adiacente, la cosiddetta Casa dell’opera che all’interno del cortile conserva un’interessante finestra tardo quattrocentesca. Scendendo verso il Baganza si incontra la Chiesa parrocchiale con il campanile settecentesco, riedificata in stile impero nella prima metà dell’ottocento. Villa Carpintero poi è un pregevole edificio in stile neoclassico, costruita nel XVIII secolo ed in seguito ampliata e rimaneggiata. Nella valletta del rio delle Ginestre si trova l’oratorio della Beata Vergine, già noto nel 1230 e ricostruito ai primi del settecento, meta in passato di ex voto. Poco distante dall’oratorio ci sono i resti possenti dell’acquedotto quattrocentesco, costruito pare dai Sanvitale e ristrutturato dai Farnese, chiamato Ponte della Nave.

La pieve romanica di Talignano

A 5 km da Sala, a Talignano, ai margini dei Boschi di Carrega, si trova la pieve romanica dedicata a San Biagio, chiesa sorta nel XII sec. come cappella dipendente dal monastero cistercense della Rocchetta ed annessa ad un ospizio per i pellegrini che percorrevano un itinerario secondario della Via Francigena. L’attuale veste romanica dell’edificio si deve ai lavori di ristrutturazione eseguiti tra il 1930-1940. La struttura ad aula unica coperta da una volta a botte, ospita all’interno interessanti affreschi del XVI e XIX secolo. Interessante è la lunetta esterna che sovrasta la porta d’ingresso con la Psicostasi cioè la pesatura delle anime, attribuibile ad una bottega che rivela esperienze antelamiche, attiva anche a Fornovo e Bardone sempre lungo la via Francigena. A Talignano si trova il Castello di Segalara con annesso oratorio risalente al XIII secolo, posto su un terrazzo naturale dal quale si domina la vallata.